Prove distruttive e non distruttive
Prove sclerometriche:
La prova si basa su una stima della misura della durezza superficiale del materiale da testare, la quale è rapportata all’indice di rimbalzo dello strumento .
Il valore di rimbalzo, opportunamente parametrizzato in funzione anche dell’angolo di battuta, fornisce un’indicazione orientativa della resistenza del calcestruzzo. |
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Il valore ottenuto viene confrontato con la resistenza media di progetto che si può ricavare dal valor di Rck assunto nei calcoli dal progettista in base al tipo di calcestruzzo che si è previsto di utilizzare.
Elementi che possono influenzare la prova: – presenza di intonaci, – vetustà dell’immobile, – carbonatazione delle superfici delle strutture in c.a. – presenza delle armature metalliche. |
Indagine Pacometrica:
Il pacometro rientra nei cosiddetti metodi magnetici, in quanto sfrutta le proprietà magnetiche del ferro per la localizzazione delle armature.
Il funzionamento del pacometro si basa sul principio dell’induzione magnetica.
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Lo strumento consiste in una sonda emettitrice di campo magnetico collegata ad una unità di elaborazione digitale ed acustica.
La sonda è fatta scorrere lungo la superficie della membratura in calcestruzzo armato e dall’assorbimento del campo magnetico si è in grado di determinare la posizione delle armature, lo spessore del copriferro e, con buona approssimazione, il diametro dei ferri. |
Indagine eseguita con il Carbon test:
Il procedimento sfrutta le proprietà del reagente che cambia colore, variando dal rosso al magenta al contatto con il calcestruzzo avente pH> 8,0÷9,8 e rimanendo incolore per valori di pH inferiori. | |
La determinazione della profondità di carbonatazione, che deve essere effettuata immediatamente dopo il prelievo del campione, avviene spruzzando la soluzione di fenolftaleina sul provino.
Il calcestruzzo carbonatato non modifica il suo colore, mentre quello non ancora raggiunto dalla carbonatazione assume il tipico colore rosso magenta del reagente in ambiente alcalino. |